In commissione d’esami Moodart fa intervenire professionisti esterni, in modo che possano dare una valutazione e permettere agli studenti di apprendere dalla loro esperienza. Durante l’esame di Fashion Event, tra gli altri, in commissione si trovava Mattia Marazzi, Fashion Producer per Random Production, agenzia innovativa mirata alla realizzazione di eventi e sfilate di moda. Tra i clienti si annoverano brand come Alberta Ferretti, Antonio Marras, Emilio Pucci, Max Mara, Moschino, MSGM, N21, Rochas…
Durante l’esame abbiamo intervistato Mattia Marazzi, per ricevere un’opinione sul lavoro svolto dalla classe di Organizzazione Eventi Moodart.
Come mai hai scelto di partecipare in commissione esterna a Moodart?
Grazie ad un’ex collega sono stato contattato per partecipare a questa giornata d’esami per il master Fashion Event, a quel punto ho fatto alcune indagini sui social per capire bene il vostro metodo formativo. Mi è piaciuto che il corso fosse così focalizzato nell’organizzazione eventi e il tipo di esperienze che viene permesso di fare agli studenti, nelle scuole di Milano non si va così a fondo e spesso ci si trova ad imparare solo la teoria in classe, non una teoria applicata alla pratica come nel vostro caso.
Parlando proprio di questo, volevamo sapere cosa ne pensi del nostro approccio immediato alla pratica sul campo, già durante l’anno accademico?
Credo che sia una strategia fondamentale perchè per sapere come si lavora bisogna mettersi in prima persona. Non è sufficiente sapere solo le basi teoriche, ma provando e cimentandosi con dei veri progetti si ha modo di imparare e di fare da subito esperienza professionale. Non basta essere informati sulle ultime tendenze della moda, il contatto con la realtà della professione in concreto è importantissimo per chi vuole lavorare in questo settore.
Un altro punto cardine dei corsi Mooodart sono i workshop all’estero. Credi sia utile per chi sogna un lavoro nel settore dell’organizzazione eventi?
Ogni esperienza fuori dall’Italia arricchisce e permette di imparare a collaborare e a dialogare con vari professionisti nel mondo, skills fondamentale per chi vuole lavorare all’organizzazione di sfilate, per esempio. All’estero il contatto con la quotidianità e con la realtà è un valore aggiunto, che permette di vedere in concreto la differenza nel modo di lavorare nelle varie città della moda: per la mia esperienza personale ho visto come Milano si differenzi notevolmente da Londra, così come Londra sia molto più orientata ai Fashion Shows rispetto una Los Angeles.
Cosa ne pensi dei progetti presentati oggi dalle studentesse del Master Moodart?
Sono restato piacevolmente colpito dall’attenzione ai dettagli e dalla concretezza di questi eventi che hanno progettato, che sono decisamente realizzabili. Le ragazze, oltre alla ricerca sui brand e competitors, hanno curato anche l’aspetto del budget e questo sguardo proattivo all’evento è fondamentale per chi vuole lavorare in questo mondo.
