Oggi la fotografia di moda viene considerata una forma d’arte, esposta nei musei e sono in pochi a non sapere chi siano Mario Testino o Patrick Demarchelier, ma questo fenomeno è una novità assoluta per il settore della fotografia. Un tempo, infatti, esisteva una vera e propria distinzione tra fotografo e fotografo di moda, quasi ad indicare che i secondi non erano degli artisti, ma una sorta di creativi con una spiccata propensione per il linguaggio visivo con fine pubblicitario.
La fotografia di moda era concepita esclusivamente per i fashion magazine, costituiva una semplice pagina all’interno della testata. Ogni progetto era commissionato da una rivista di moda: i fotografi venivano pagati per realizzare servizi finalizzati a far vendere i capi di moda, non erano loro a proporre i loro lavori personali per la pubblicazione. Per molto tempo la fotografia di moda è stata dunque intesa come un genere di fotografia commerciale.
Cosa significa diventare fotografo di moda?
Essere un professionista del settore significa inserirsi come figura fondamentale nel mondo della fashion communication, un circolo formato da case editrici e aziende di pubblicità in Italia. I fotografi di moda realizzano incredibili servizi sia in studio che all’esterno, per pubblicizzare vestiti, accessori e lifestyle. Il fashion photographer deve saper coniugare influenze dal mondo del cinema, dell’arte e della semiologia con una particolare attenzione all’immagine del brand.
La forza della comunicazione pubblicitaria è letteralmente nelle mani del fotografo di moda, una figura professionale che può esprimere il proprio talento all’interno di un’azienda o come libero professionista. Le macroaree di applicazione sono la moda e la pubblicità: dai servizi fotografici in esterna, agli still life, fino ai publiredazionali.
Perché frequentare il corso a Moodart?
La scuola di Verona permette fin da subito di mettere in pratica la professione di Fashion Photographer: collaborando con modelli, art director, make up artist e stylist si respira ciò che sta dietro alla realizzazione di un servizio fotografico. I percorsi proposti da Moodart sono due: un master per chi vuole specializzarsi nel settore e un post diploma, per chi è neofita dello scatto e vuole ricevere una formazione professionale di alto livello.
A differenza di tanti altri corsi sulla fotografia di moda, quelli impartiti da Moodart permettono di fare vera pratica sul campo sia durante le lezioni, che durante il workshop a Parigi, dove si scatta in uno dei più celebri studi in daylight del mondo e ci si confronta con professionisti del settore. Il master e il post diploma della Fashion School uniscono insegnamenti teorici ad accorgimenti pratici, fondamentali per i professionisti di domani.
L’importanza del fotografo di moda
La fotografia di moda assume un ruolo fondamentale nella comunicazione dal 1909, quando la rivista Vogue viene rilevata da Condé Nast: il primo punto focale è quello di saper creare gli ambienti giusti, un processo iniziato dal barone Adolf de Meyer, che immortala i propri modelli nei loro ambienti naturali. Vogue viene immediatamente seguita dalla rivista Harper’s Bazaar, e i due magazine rimangono leader indiscussi nel settore per tutti gli anni venti e trenta.
Con l’inizio della seconda guerra mondiale, l’attenzione si sposta negli Stati Uniti, dove si fanno largo i nomi di alcuni fotografi come Irving Penn, Martin Munkacsi, Richard Avedon e Louise Dahl-Wolfe che danno una vera e propria svolta al settore: il modo di approcciarsi cambia, si abbandonando gli schemi e le pose rigide, dando maggiore libertà ai soggetti ritratti in pose più naturali. Lo stile fotografico di Harper’s Bazaar, al tempo sotto la direzione di Alexey Brodovitch, diventa lo standard per tutte le riviste a venire.
Tra i fotografi di moda più celebri possiamo citare Richard Avedon, Helmut Newton, Bruce Weber ed Herb Ritts, ed in anni più recenti Patrick Demarchelier, Steven Meisel, Mario Testino, Terry Richardson ed Annie Leibovitz.
