Travolgente, dinamico e dall’animo giovanile, Pier Paolo Pitacco con i suoi immancabili occhiali rossi si presenta così a noi e a tutto il pubblico che lo ha seguito a bocca aperta. Ha lavorato e lavora come consulente all’immagine per le maggiori aziende italiane e internazionali, curandone per loro anche la pubblicità, il packaging e il corporate design. Ha vinto ben 32 premi internazionali e riconoscimenti, 23 gli sono stati assegnati anche dall’Art Director Club Italiano. Creative Director di tutto il gruppo Mondadori France, è oggi conosciuto anche per il suo animo Rock & Roll, grazie al suo progetto di rilancio della rivista Rolling Stone Italia.
Il 7 Giugno durante l’incontro online ospitato da Moodart Fashion School, ci offre un curioso viaggio nel passato della musica e della moda, dalla metà del novecento fino ad arrivare ai giorni nostri. Musica e moda danno vita insieme ad un’appassionante storia d’amore. L’una complice dell’altra.
La scena musicale ha cambiato e cambia il costume e molte convenzioni nella nostra società, aprendo anche nuovi e inaspettati canali commerciali per le aziende di moda, creando di fatto un radicale cambiamento. La società cambia perché attraverso la scena musicale cambia il mood, il modo di vestirsi, truccarsi, portare i capelli e mutano gli atteggiamenti di tutti i giorni.
Una delle tematiche principali ha riguardato le immagini iconiche che entrano nella nostra memoria collettiva, ossia ” il ricordo, o l’insieme dei ricordi, più o meno conosciuti, di un’esperienza vissuta o mitizzata da una collettività vivente della cui identità fa parte integrante il sentimento del passato”, secondo la definizione dello storico Pierre Nora. Il termine “memoria collettiva” fu coniato negli anni venti del Novecento da Maurice Halbwachs in aggiunta e contrapposizione al concetto di memoria individuale. La memoria collettiva è sia esterna sia interna all’individuo in quanto condivisa, trasmessa e anche costruita dal gruppo o dalla società.
Queste immagini iconiche fanno sì che il costume cambi, sono le più grandi star che attraverso le copertine dei dischi impongono in maniera involontaria una moda. I giovani voglio emulare le rockstar e vestire come loro.
Le cate d’oro, le tute e le sneakers, i jeans strappati o skinny, come anche le giacche scritte e le iconiche Dottor Martens arrivano dal panorama musicale.
Pier Paolo Pitacco ci ha raccontato attraverso un bellissimo viaggio fatto di immagini e foto, come le tendenze di moda sono nate dalla scena musicale e di quanto le case di moda siano state perspicaci a captarle e a reinterpretarle.
Vi lasciamo un piccolo cameo…
Jimi Hendrix si presenta in sala discografica e così come arriva viene fotografato. Non ha una stylist che lo veste, come si fa oggi. Porta al collo una grossa catena. Da quel momento tutti i giovani cominciano a mettersi le catene, quindi diventa un segno di stile che cambierà il modo di vestirsi dei giovani perché i giovani cominciano a mettere catene ed anelli.
cit. Pier Paolo Pitacco
