In un settore in continua evoluzione come quello della moda analizzare come il cervello del consumatore risponde agli stimoli che i vari brand gli sottopongono è essenziale.
Qui entra in gioco la psicologia che insieme al mondo del fashion si interseca e da vita a nuovi spunti di ricerca.
Il Neurofashion, nuova disciplina teorizzata dalla psicologa Chiara Salomone, futura docente di Moodart per il corso Master in Retail Experience, mette in relazione le due macroaree della psicologia e della moda interfacciandosi con ulteriori discipline quali l’economia comportamentale, le neuroscienze e le scienze cognitive. I vestiti influenzano le emozioni di chi li indossa ed è proprio con questa affermazione che si struttura il neurofashion che ha l’obiettivo di indagare e rivoluzionare il modo di approcciarsi all’abbigliamento, indagando la necessità di definire il settore moda come uno strumento per esprimere sé stessi, la propria sicurezza e la propria identità.
Un esempio pratico? La Manipolazione Psicocromatica. Spesso associamo ad un determinato capo poteri autoavveranti, ad esempio è pensiero comune che il bianco sia un colore positivo e professionale, ecco perché molti studenti lo indossano durante gli esami con la speranza di ottenere da parte del docente maggiori possibilità di promozione. Questo fenomeno è definito “manipolazione psicocromatica”, ovvero i nostri abiti assumono i poteri che noi gli attribuiamo, mettendo in atto un insieme di meccanismi mentali che confermano le nostre teorie e convinzioni.
Comprendere gli impulsi e le motivazioni che spingono i consumatori all’acquisto è essenziale per i professionisti del futuro, che guideranno il sistema moda verso una possibilità di acquisti più consapevoli.
